Intervista a Clara Verardo, amministratore delegato del gruppo friulano Artesi e dei brand Artesi, Agha, Ardeco, specializzati in arredo bagno, box e piatti doccia.

Cosa è cambiato tra prima e dopo l’emergenza Covid-19?

Ci siamo dovuti adeguare velocemente e con prontezza all’emergenza e ai cambiamenti imposti dal lockdown. Per tutti i nostri marchi, Artesi, Agha e Ardeco, avevamo programmato le attività a partire dalla partecipazione al Salone del Mobile, prima, e al Cersaie, poi: due fiere per noi centrali a livello strategico e organizzativo. Con l’annullamento del Salone e senza la certezza di una presenza al Cersaie, abbiamo ridefinito i programmi già durante il periodo di lockdown, considerandolo non come una chiusura forzata, ma come un’opportunità di crescita. Cosa è cambiato oggi? Sostanzialmente tutto, praticamente nulla. A livello commerciale e produttivo possiamo dire di essere tornati alla situazione pre Covid. I numeri per ora confermano: il lockdown è stato una pausa. Con una perdita importante di fatturato, ma con una chiara e tangibile voglia di ripresa.

Come avete affrontato l’emergenza nel breve e nel lungo periodo?

Lavorando lavorando lavorando. Come abbiamo sempre fatto da 30 anni a questa parte. Maggio sarebbe stato il mese dei festeggiamenti del 30esimo compleanno di Artesi. Li recupereremo. Abbiamo chiuso gli stabilimenti il 13 marzo e creato un team direzionale interno composto da otto responsabili di area – amministrativo-economica, tecnico-produttiva, commerciale e gestionale – in costante connessione. Forse siamo stati più “vicini” in questo periodo che in altri momenti di vita aziendale. E questo ci ha permesso di non arrivare impreparati alla riapertura. Non abbiamo fermato gli investimenti, anzi. Abbiamo sfruttato il lockdown per garantirci un’ulteriore crescita qualitativa e progettare una nuova linea di produzione dedicata al montaggio dei mobili che abbiamo collaudato giusto ieri, 29 maggio. Abbiamo rafforzato la presenza sui social media, oggi più che mai tra i canali di riferimento.

Linee strategiche per la ripartenza?

I nostri programmi sono ormai costanti nel tempo, continuiamo con perseveranza a lavorare per essere una, anzi tre, realtà di riferimento per il settore bagno. Tutti i nostri marchi hanno in uscita novità prodotto a cui abbiamo lavorato con passione e che speriamo possano diventare dei best seller aziendali. La nostra priorità adesso è quella di consolidare e aprire nuovi mercati. In questa direzione va anche una importante collaborazione, di cui non possiamo anticipare di più, relativa a un nuovo spazio a Milano dedicato all’arredo.

Strumenti digitali e innovazione quanto hanno supportato l’organizzazione aziendale in questo momento?

Moltissimo. La situazione che ha generato uno stop mondiale ci ha obbligati a inventare nuove modalità di relazione. Internamente, grazie alla tecnologia, il nostro gruppo di direzione lavori è riuscito a non fermarsi e a ottimizzare ogni singola giornata in smart working. Anche verso l’esterno il dialogo è stato fondamentale per far sentire la nostra presenza, essere disponibili e studiare insieme soluzioni tarate sulle esigenze di ognuno. Per fare questo gli strumenti digitali sono stati, e lo saranno sempre di più, indispensabili. Oggi stiamo lavorando a soluzioni innovative che permettano al cliente di essere presente in azienda virtualmente e superare così le imposizioni attuali. È un progetto che da tempo avevamo in cantiere; l’emergenza Covid19 lo ha portato all’ordine del giorno e oggi è una delle attività a cui stiamo dedicando maggiore attenzione. Speriamo di poterne condividere presto i frutti.