Dal suo studio di Milano, dove si trova con la sua bambina di pochi mesi, l’architetto e fondatore dello studio Metrogramma Andrea Boschetti ci manda un messaggio che è anche un appello.
“Lo spirito deve essere ottimistico e voglio sollevare delle questioni che esorcizzino il rischio di cancellare e spezzare gli sforzi fatti da molti di noi per portare al centro dell’architettura e delle discipline urbane gli spazi pubblici e gli spazi collettivi – afferma Boschetti – Mi sento oggi di alzare le difese di fronte ai tentativi feroci di riproporre un iperindividualismo, il principio dei beni privati in antagonismo con quello che stavamo immaginando, ovvero che molti di questi beni potessero diventare servizi perché consumati collettivamente. Viviamo come in un grande condominio dove ognuno vien isolato dall’altro. Mi viene in mente “Il condominio” di J. G. Ballard. Dobbiamo scongiurare una segregazione iperindividualista nell’utilizzo degli spazi urbani”.