Lara Dorbolò di Bross, ci dice che: “Come tutte le altre aziende italiane, del nostro settore e non, ci troviamo a dover fronteggiare oggi un’emergenza del tutto straordinaria e sconosciuta, che ora sta coinvolgendo progressivamente anche i paesi Europei e gli Stati Uniti. Abbiamo sempre dialogato con i mercati stranieri, che costituiscono da ormai molti anni la nostra principale fonte di fatturato, e ora la comunicazione sia all’interno del nostro territorio sia verso l’esterno è momentaneamente congelata, in quarantena, nell’attesa che la situazione si risolva”.
Dallo scoppio dell’allarme, Bross sta cercando di proseguire le attività produttive e di ufficio, nonché le consegne del materiale ordinato, ovviamente nel pieno rispetto delle procedure imposte dal Decreto. A questo proposito, Lara Dorbolò prosegue:”Posso dire tuttavia che da sempre la nostra realtà non è affollata e che i dipendenti hanno ampio spazio personale di lavoro all’interno della sede: Bross è un’azienda dall’alto valore sartoriale, dai volumi non particolarmente alti, e i prodotti sono realizzati da manodopera qualificata. Non ci sono pertanto le logiche di “catena di montaggio” tipiche di un’industria e la lavorazione dei pezzi – poltrone, sedie, divanetti, complementi e tavoli – è assorbita da un quantitativo esiguo di personale (una trentina di persone in tutto) con una cura estrema per il dettaglio. Possiamo dire che da noi le distanze di rispetto sono anche di 30, 40 metri e questo è sicuramente un grande vantaggio, poiché non ci costringe a rivedere con difficoltà le nostre abitudini.
Il punto dolente è piuttosto l’approvvigionamento di materie prime: diversi tra i nostri fornitori, che ringraziamo moltissimo, stanno continuando come noi la produzione, ma ci sono altre situazioni nelle quali legno, ma anche tessuti, materiali per i top dei tavoli, minuteria metallica faticano ad arrivare e questo, probabilmente, ci costringerà a breve a rallentare sempre più la nostra attività, fino presumibilmente a sospenderla. Stiamo concludendo ordini per i quali avevamo già tutto l’occorrente in casa, ma siamo certamente preoccupati per i prossimi giorni; molti dei nostri interlocutori sono chiusi e, a cascata, dovremo necessariamente interrompere anche noi per lo meno la produzione. Tra l’altro, noi non siamo predisposti per avere un magazzino anche di prodotti finiti, ma solo di grezzi, e gran parte dei pezzi che produciamo sono “personalizzati”. Anche per i trasporti, la logistica procederà sempre più a singhiozzo: alcuni trasportatori non prendono più in carico gli ordini e hanno sospeso le spedizioni, e come in Italia così anche in Francia, Belgio, Lussemburgo.
La nostra concreta preoccupazione è che questa situazione porti a un blocco economico piuttosto lungo: dovremo aspettare che non solo l’Italia sia fuori dal pericolo, ma tutto il resto del mondo, con la prospettiva, quindi, di lunghi mesi.
Aspettiamo con fiducia il 2021: un anno speriamo speciale, che segna non solo i 40 anni della nostra azienda ma (quasi sicuramente) il ritorno del Salone del Mobile, su cui abbiamo grandi aspettative. Le importanti collaborazioni in atto per la realizzazione di progetti che avevamo intenzione di presentare al mercato quest’anno a Milano saranno con ogni probabilità posticipate e serviranno, ci auguriamo, a raccontare il nostro anniversario con ancora più enfasi”.